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 Non comprate cuccioli come regalo

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miriam caldarazzo
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MessaggioTitolo: Non comprate cuccioli come regalo    Non comprate cuccioli come regalo  Icon_minitimeLun 6 Dic 2010 - 12:20

Il Natale incombe e questi, che avanzano, sono giorni felici soprattutto per i bambini che aspettano con ansia i regali da tempo sospirati. Qualche decina d'anni fa, quando ero bambino io, non si poteva sapere che cosa avrebbe portato Babbo Natale o se la Befana avrebbe riempito la calza di carbone dolce da mangiare o di quello da mettere nella stufa per accendere il fuoco. Dipendeva molto, dicevano i genitori, da quanto eravamo stati buoni. Oggi vedo che i bambini non si fanno molti scrupoli di chiedere in anticipo ciò che desiderano. Meglio così quando le richieste non sono esorbitanti, anche se viene a mancare un po' il gusto sottile della sorpresa.
Quel che è più importante, per i genitori assennati, è non farsi mettere in corner dalle pressioni di bambini che chiedono insistentemente un cane, un gatto o altri animali, specie se Carletto è molto volubile, si stanca subito dei giochi che, dopo pochi giorni, lascia abbandonati in qualche angolo della stanza a prendere polvere, mentre strilla per averne altri e subito. In questi casi il mio ricordo va a qualche giorno dopo la Befana, quando, in visita a un cliente, vidi una tartarughina d'acqua dimenticata nel sottovaso di una pianta, fuori della finestra, con un dito d'acqua mezzo congelata, le palpebre gonfie per la carenza di vitamine e le bolle tipiche della polmonite che uscivano dal naso. Giaceva lì, perché la bambina, che aveva fatto fuoco e fiamme per averla, si era stancata già i primi giorni dell'anno. Sporcava e bisognava cambiarle l'acqua, aveva fame e bisognava darle da mangiare, aveva freddo e bisognava alzare il termostato…Insomma troppi impegni. Finì a casa mia per qualche giorno di cura e oggi troneggia nell'acquario dalle cui mani prende volentieri il cibo.
È proprio di questi giorni un comunicato stampa dell'Aidaa che invita a non regalare animali per le feste natalizie. In particolare sono i cani quelli a maggiore rischio. Il 40% di loro, c'informa l'associazione di Lorenzo Croce, è un potenziale candidato a divenire ospite di uno dei mille canili della penisola già dopo alcuni mesi dall'acquisto, spesso in concomitanza con il primo periodo di vacanza. Il business alimentato dalla vendita di animali, durante le feste di natale, alimenta un giro d'affari stimabile in 110 milioni di euro, per un totale di 350.000 animali venduti. Naturalmente, di fronte a una torta simile, anche se recentemente il governo ha inasprito le pene fino al carcere, è ovvio che l'appetito di chi importa illegalmente cani dall'Europa dell'est, si sviluppa vorace e moltissimi cuccioli affrontano i viaggi della morte, stipati a centinaia su camion che provengono dall'Ungheria, dalla repubblica Ceca e dalla Polonia. Quelli che arrivano vivi, imbottiti di farmaci, spesso trovano la malattia o la morte, dopo pochi giorni che sono stati acquistati in negozi o sedicenti allevamenti.
La regola prima dunque è quella di non regalare animali di nessuna specie come fossero pacchi di Natale da scartare sotto l'albero, a meno che non ci sia già stata una richiesta consapevole e non vi sia dunque un serio convincimento, da parte di chi riceve il dono, sul fatto che dentro quel "peluche" ci sono un cuore e un'anima che non scompaiono una volta esaurite le note di White Christmas.


Ultima modifica di miriam caldarazzo il Lun 6 Dic 2010 - 12:22 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Non comprate cuccioli come regalo    Non comprate cuccioli come regalo  Icon_minitimeLun 6 Dic 2010 - 12:20

miriam caldarazzo ha scritto:
Gli animalisti: adottate nei canili quelli rimasti senza padroni
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di Natale: «Abbandonati 4 su 10»
A dicembre si vendono 350 mila tra cani e gatti-Non si può dire che le festività umane portino letizia agli animali. Ferve l'attività nei mattatoi, e anche l'idea di un cucciolo in regalo nasconde parecchie insidie. Per dissuadere dall'acquisto nei negozi e invitando piuttosto alle adozioni presso canili e gattili, l'Aidaa (Associazione italiana a difesa di animali e ambiente) ha lanciato ieri un appello, ricordando l'enorme numero di abbandoni dei cuccioli comperati sotto Natale (150mila cani e 250mila gatti): dopo qualche mese il 40% di questi si ritrova senza un padrone. Ma sono più d'una le ragioni per cui si chiede di evitare l'acquisto negli esercizi commerciali.


ANIMALI IN VETRINA - Anzitutto, l'animale in vetrina viene di solito importato da qualche paese dell'Est. Lì si alleva spregiudicatamente e in economia, sono frequenti le consanguineità che causano tare fisiche e caratteriali. I cuccioli sono sottratti alle madri troppo presto, con serie conseguenze comportamentali. Vengono sottoposti a viaggi spaventosi; raggruppati nei camion passano una prima selezione innaturale. Molti, infatti, così muoiono. Altri, si ammalano una volta acquistati. Altri ancora sono sofferenti, manifestano disturbi psichici difficili da gestire, soprattutto per proprietari inesperti. Se il cane è di taglia piccola, una volta cresciuto finisce sul marciapiede dopo aver rovinato qualche divano. Se è grande, robusto, di temperamento, può accadere che prima di finire male combini guai peggiori.
Tutte le più serie associazioni animaliste, le gattare, i volontari, i responsabili di rifugi, da sempre, ripetono come un mantra quanto è davvero necessario: la sterilizzazione. Abbattere i costi degli interventi e limitare le nascite, anche nel privato. Il desiderio di maternità o paternità che tanto spesso viene attribuito al cane di casa è una proiezione tutta nostra, capace di produrre danni a catena. Nel vivere con noi, nei nostri appartamenti, non esiste più lo stato naturale, solo una sessione programmata. Il gatto, non vedrà i figli crescere e andare all'università: non gliene importa nulla. Mentre noi avremo il problema di sistemarli, senza mai poter davvero garantire per loro. Un animale è un essere vivente, non un giocattolino.


ALLEVAMENTI - Un capitolo a parte, meritano gli allevamenti. Parliamo di commercio, di notevolissimi interessi. Non esiste un limite al numero di cani e gatti che vengono «prodotti» ogni anno, e messi in commercio. Inoltre, non tutti verranno bene: c'è un inevitabile numero di esemplari meno belli, meno sani. Questo è un punto dolente. Bisogna comunque distinguere. Esistono attività ufficialmente riconosciute e regolamentate, e un vastissimo e indistinto fai-da-te. Gente che alleva e vende in casa, tenendo e sfruttando animali in condizioni inimmaginabili. Del resto, basta guardare la quantità di annunci: l'offerta è strabiliante.
Sacrosanto, dunque, non comprare cuccioli nei negozi. Ma per combattere sul serio il grave fenomeno di randagismo e degli abbandoni bisogna sterilizzare, e necessariamente puntare su una normativa che inizi a porre limiti alle nascite


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