Tempo fa avevo il sogno di scrivere un enciclopedia del
cavallo, mi sono documentata presso tutti i più grandi "uomini di cavalli", ed ho cercato di carpire tutti i loro segreti...in primis sull'addestramento di questi animali stupendi...
Quando ha inizio l'addestramento, lo sviluppe fisico e psichico del
cavallo giovane non è ancora completato. Di indole buona e dotato di un istinto finissimo, il
cavallo cerca per natura la fiducia dell'uomo. Prima regola di un buon cavaliere è quindi quella di ottenere e mantenere questo rapporto di fiducia con il
cavallo. Una sola mancanza da parte del cavaliere durante l'addestramento (una punizione ingiusta inferta al
cavallo per mancanza di autocontrollo) può intaccare e pregiudicare seriamente il futuro successo nell'addestramento del
cavallo. Anche un atteggiamento maldestro da parte di chi governa il
cavallo può far vacillare la fiducia del
cavallo verso l'uomo. E' sempre consigliabile evitare movimenti bruschi o improvvisiprchè possono spaventare il
cavallo.Mai mostrarsi insicuri, cavalcando, nell'usare i mezzi a disposizione, come gli aiuti o la voce. Date al
cavallo dei comandi chiari per non disorientarlo. Il
cavallo percepisce immediatamente, grazie al suo formidabile istinto, i punti deboli del cavaliere e reagisce di conseguenza con scarsa docilità o addirttura con riluttanza. Per raggiungere un reale e duraturo successo con i cavalli è indispensabile prendere in considerazione la loro psicologia. I cavalli,come del resto gli esseri umani, sono molto differenti tra loro per quanto riguada il carattere. Non è raro che animali apparentemente molto dotati deludano le aspettative mentre altri meno appariscenti spicchino per qualità non comuni. Queste eccezionali caratteristiche sno il risultato di un idale connubio tra temperamento e conformazione fisica del
cavallo. La velocità di reazione ela docilità consentono di scoprire, più avanti nel tempo, l'attitudine individuale del
cavallo: il salto, il dressage o più discipline.
PRIMO APPROCCIO COL
CAVALLO GIOVANE
In passato,quando i cavalli venivano utilizzati soratutto in campagna, l'addestamento iniziava con un
cavallo già attaccato al tiro. Attaccati sesso al tiro accant a cavalli più vecchi, e sottoposti a lavori pesati, i cavalli imparavano in fretta a rispoee alle esigenze di allora. Al giorno d'oggi i cavali vengono montati a 3/4 anni, una volta concluso il periodo di pascolo. Montare i cvalli a 3 anni è senza dubbio possibile, purchè si conceda loro, dopo, ancora una stagione intera di pascolo, dato che il loosvluppo non è ancora del ttto completato. Un atteggiamento di questo genere ha empr delle ripercussioni poitive sul sviluppo del
cavallo. Se il
cavallo proviene direttamente da pascolo bisognerà tener conto del cambio di alimentazione e gi si dovrano lasciare ancora alcuni giorni di empo per abituarsi al nuovo ambiente. Il
cavallo giovane abituto al costante contatto con l'uomo accetterà più facimente la sella ed il morso. Anche la sella e la cinghia della longe devono essere applicate con cautela, facendo sempre attenzione a non stringerle. Dopo il
cavallo potrà essee condotto dal box al maneggio. Per ragioni di sicurezza i cavalli più paurosi possono essere sellati, sempre con cautela, direttamente nel maneggio.
IL PRIMO ADDESTRAMENTO: ALLA LONGE
Il lavoro sul
cavallo inizia sempre con la longe. I cavalli giovani, come i bambini piccoli, sono molto rapidi nell'apprendere. Abiao già visto che hanno molta fiducia nell'uomo e questa fiducia non deve per nessun motivo venire a mancare. Persin i cavalli più paurosi acustno sicurzza e l'addesramento alla longe avviene nel modo corretto. Di grande importanza è la voce del'istuttore, e non solo durante l'addestramento alla longia. Se il tono della voce è alto o energico, questa avrà l'effetto di spronare il
cavallo (quasi u aiuto supplementare per gli l'impulso necessario); un tono basso avrà l'effetto di calmare e frenare il
cavallo. Non disponedo di un maneggio per l'addestramento alla longe, questo può essere fatto all'aperto, dlimitandouna determinataarea circolare con delle balle di fieno o con dei cavletti, affichè il
cavallo giovane non possa allontanarsi. Per l'addestramnto alla longe si utilizzano: una redine lunga (lunghina), una longe e una frusta lunga. Nei cavalli giovani,la redinelunga deve esseremolt lenta, quasi come se non esistesse il contatto con la bocca del
cavallo, il
cavallo deve qua nn accorgersi del'essenza dellaredine. La longe lunga circa 7 metri, deve essere aganciata all'anello del filetto in modo da tenere fermo sia l'anello che la testiera. Bisogna quì ricordare l'impotanza del cavezzone che però è disponibile solo molto raramente. Dapprima si fissa il sottopancia e poi, a qualche giorno di distanza, la sella. Con molta pazienza si deve stringere la cinghia del sottopancia poi quella della sella. Il
cavallo non ragirà immediatamente, solo dopo muovendosi, cercherà di liberarsi da questa nuova situazione. Si abituerà però ben presto alla novità. Dovendo usare la longe per controllare il
cavallo, l'istruttore esercita la pressione non solo sull'imboccatura, ma anche sulla testiera. Icavalli giovani ancora insicuri nei movimenti, in cerchio cercano sempre di spostarsi di lato facendo spesso muovere l'imboccatura, ne risente la docilità del
cavallo che para immediatamente a sollevare la lingua. E' necessario che la bocca del
cavallo sia trattata con la massima cautela. La frusta deve avere un lungo laccio in pelle ed essere lunga abbastanza da raggiungere, se necessario, il
cavallo. Questo aiuto va usato con cautela: bisogna muoivere la frusta nella direzione di movimento del
cavallo e toccarlo appena all'altezza dei garretti. La frusta serve anche per riportare il
cavallo sulla direttrice del cerchio, qualora si spostasse all'interno. Per evitare ciò si avvicina il laccio della frusta alla spalla del
cavallo facendolo ritornare in posizione. Questo può essere fatto anche con la longe, ma solo con cavalli abituati a questo tipo di addestramento, e cioè dando delle leggere mezze fermate sino a che il
cavallo si riporta sulla direttrice della pista. L'addestratore si porta al centro del cerchio stando fermo in un punto, il
cavallo gira quindi attorno a lui: se questi dovesse cambiare contiuamente posizione, si potrebbe trovare ad un certo punto, davanti al
cavallo, anzichè di lato. La longe deve essere sempre tesa; se è lenta vine a mancare quell'indispensabile contatto con la bocca del
cavallo. L'addestratore può di tanto in tanto sollevare il braccio sino all'altezza della spalla, sebbene la posizione base sia in generale all'altezza dei fianchi. L'addestramento alla longia inizia sulla mano sinistra dato che il
cavallo curva con più facilità in quella direzione, solitamente alla sinistra del
cavallo c'è sempre un assistente che lo inciTa con la voce ad andare avanti. Il
cavallo condotto alla longe deve ora imparare a tracciare un cerchio perfetto. Se l'operazione riesce bene, l'aiutante si sposta verso l'istruttore e il
cavallo inizia a trottare. Al primo tentativo di trotto il
cavallo sarà un pò impetuoso, quindi l'addestratore non dovrà fare troppa pressione con la mano e dovrà assecondare il ritmo dell'andatura sino a he questo non sia di nuovo tranquillo. I cavalli giovani si stancano molto presto è quindi consigliato adottare la politica dei piccoli passi-accontentarsi cioè dei risultati graduali- anche durante l'addestramento alla longia. Si passa alla lavoro sulla mano destra solo quando il
cavallo si muoverà perfettamente a sinistra. Nel giro di 8 giorni il
cavallo è pronto per essere montato.
Ognuno di noi che compra un puledro ha il sogno di addestrarlo personalmente, ma assolutamente non è semplice. Bisogna essre seguiti da qualcuno con anni di esperienza nel settore che ci possa consigliare al meglio. I puledri, come i cani o i gatti, non sono giocattoli nè computer, hanno bisogno di tempo, costanza e sopratturro di un legame forte con il proprio partner a 2 gambe...